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La contrada Casale

Nel descrivere le abitazioni del Casale l’agostiniano Angelo Rocca scriveva nel 1581: "... sappiate che si pure parino al primo riguardo alquanto alpestri, esse sono dentro con tanto bellissimo artificio fatte che danno ai reguardanti gran meraviglia…” (foto 1). Il villaggio, un tempo diviso nelle due contrade di Sant’Antuono e San Cataldo, nonostante i crolli causati dal terremoto del 1857, conserva oggi ancora molto del suo originario splendore. Di rilievo è la chiesa rupestre di Santa Domenica, caratterizzata, prima dei crolli, da un impianto regolare a croce greca, cupola centrale, pilastri trilobati, tetti a doppio spiovente e volte a crociera; le tre navate, prima del degrado, risultavano decorate da un importante corredo iconografico, tra cui una Deèsis nell’abside centrale ed immagini di santi benedicenti sui pilastri (foto 2). Nello spalto più alto è la chiesa dei SS. Medici, probabilmente realizzata all’interno di una tomba a camera romana; all’interno del semplice vano rettangolare è dipinto un Ecce Homo mentre l’affresco dei santi titolari fu staccato ed è oggi custodito presso la chiesa di San Martino. Questo settore della Ginosa rupestre, a differenza del villaggio Rivolta, vanta un buon numero di domus palaciate, quasi sempre realizzate al di sopra di un vano in grotta spesso adibito a palmento o stalla. Le semplici abitazioni in grotta presentano invece un impianto planimetrico costante: due vani, con un unico accesso sul fronte, un grande camino nella stanza d’ingresso e la stalla sul retro (foto 3). Percorrendo via Villa Glory, strada che consentiva il collegamento tra il fondo del torrente e gli spalti superiori del Casale, si osservano sui muri delle abitazioni gli infissi per la pubblica illuminazione nonché i numeri civici, testimonianza di un quartiere ancora vivo sino alla metà del XX secolo (foto 4). Nel punto in cui la gravina raggiunge la sua massima ampiezza le grotte e le abitazioni arroccate nella profonda ansa, affrontate dalle gradinate di un teatro all’aperto, fungono da scena per la per la Passio Christi, rappresentazione che si realizza nel corso della Settimana Santa per figurare i momenti principali della vita di Cristo (foto 5). Le gradinate del teatro collegano il Casale a via Burrone, porta d’acceso per il paese Cinquecentesco realizzatosi mediante il progressivo abbandono delle abitazioni in grotta. Testi e immagini: Giambattista Sassi

Città di Ginosa

Ginosa

Ginosa

Una lunga spiaggia di sabbia dove abbandonarsi al sole, una splendida pineta per ritrovare il piacere di passeggiare...

Dott. Giambattista Sassi

Direttore della rete museale Conca delle Gravine